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QUI in allegato il riscontro.

 

Gentile Provveditore,

Siamo rimasti increduli nel leggere la motivazione edotta dal direttore della Casa Circondariale di Prato nella nota 4485 del 13.06.2019, circa la mancata attivazione dell’interpello in oggetto nella sede Pratese.

Vorremmo sottolinearle che l’interpello in questione trae origine da un confronto di carattere regionale avvenuto il 1 Aprile 2014, proprio per disciplinare le regole per l’individuazione delle unità di polizia penitenziaria da impiegare in ordine pubblico e nelle manifestazioni.

Quegli obiettivi conservano integralmente il valore dell’accordo regionale, per cui la invitiamo a rammentare al direttore della Casa Circondariale di Prato “eccessivamente oberato dal lavoro” che non è possibile ne derogare, né tanto meno contravvenire all’accordo regionale anche perché, detta i tempi di emanazione (inizio di ogni anno) e mal si giustifica il fatto che in sei mesi non sia stato possibile bandire l’interpello.

Purtroppo, assistiamo a un andamento decrescente delle relazioni sindacali in alcune direzioni tra cui Prato, poiché non solo la direzione non ha bandito l’interpello, ma non si è attenuta nemmeno alla graduatoria precedente e questo è un tipico segnale deviante delle regole e dei diritti del personale.

In attesa di ricevere riscontro alla presente, si inviano cordiali saluti.