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QUI IL RISCONTRO DEL PRAP.

 

Gentilissimo Provveditore, come Organizzazione Sindacale, innanzitutto vogliamo ringraziarla per il vostro impegno costante e gravoso di queste settimane in un momento drammatico che l’Italia sta portando avanti per la lotta al COVID 19 e che mette a dura prova anche l’Amministrazione Penitenziaria - seguendo le indicazioni degli esperti e applicando i provvedimenti delle Regioni e del Governo Nazionale. Molti ritardi ancora registriamo sulle misure da noi richieste con le note 51 e 53 del 12.03.2020 e 18.03.2020 tutte misure che se messe in campo, ci auguriamo, possano prima contenere e poi battere il Virus. Le strutture sanitarie, i cittadini, le famiglie, le associazioni, i sindacati, le imprese tutti sono in campo e ognuno sta facendo il massimo per vincere questa battaglia. Ora, però, stiamo entrando nella settimana più complicata. A quanto ci dicono gli scienziati, i prossimi giorni saranno decisivi per combattere il virus e per verificare l’efficacia delle misure che stiamo mettendo in campo. Niente potrà essere lasciato al caso. Far rispettare le misure previste dal Governo e dalla Regione Toscana e Umbria, la Polizia Penitenziaria, ma in generale tutta l’amministrazione, è impegnata al massimo. Prendiamo atto delle misure esposte con la nota 12318.I^ del 20.03.2020, ma riteniamo esse insufficienti e che andrebbero difese e spiegate oltre che applicate, ma ora siamo convinti che ci voglia uno sforzo in più. Ci chiediamo: ha senso limitare gli spostamenti delle persone, oppure chiudere le scuole, se poi ogni mattina migliaia di lavoratori si recano ai posti di lavoro negli istituti e servizi dell’Amministrazione Regionale senza ancora tutte le protezioni disponibili, entrando in contatto con altre persone nei luoghi di lavoro. In molti contesti lavorativi, inoltre, le misure di sicurezza per la salute e la tutela dei lavoratori, non sono di fatto applicabili o lo sono parzialmente, difficolta registriamo ancora sul concedere il lavoro agile. Non è forse il caso di fare una valutazione attenta, in un momento così drammatico, limitando al massimo il movimento e la presenza di persone nelle nostre strade ? Con la presente vogliamo rappresentare alcune rilevanti difficoltà esistenti nell’ambito delle attività svolte dalle strutture di sua competenza per fronteggiare l’emergenza pandemica che sta attraversando il nostro paese. In queste ore drammatiche in cui si moltiplicano le attestazioni di solidarietà delle cittadine e dei cittadini nei confronti del personale, dopo gli eventi critici negli istituti penitenziari, facciamo i conti con alcuni provvedimenti sbagliati e con alcune inefficienze organizzative insopportabili e molto pericolose per la salute pubblica. Come prima cosa non possiamo non sottolineare per l’ennesima volta come persista in maniera diffusa una intollerabile situazione relativa alla scarsità e alla inadeguatezza nella diffusione dei Dispositivi di Protezione Individuali che riguarda le strutture del distretto, cosi come la sanificazione, oppure il triag in quei penitenziari che non sono state montate le tendostrutture e dove ci sono le tendostrutture i sanitari sono presenti solo la mattina e non nelle ore pomeridiane. Inoltre, registriamo proprio una carenza culturale di alcune direzioni di non coinvolgere gli RLS eletti dai lavoratori su luoghi di lavoro affinché vi siano piani condivisi di azioni e di partecipazione. A ciò, si aggiunga lo sconcerto e la rabbia generata che dispone traduzioni previa valutazione del medico della struttura in caso di non sintomaticità manifesta, oppure ancora oggi ci viene riferito di familiari di detenuti autorizzati agli ingressi dei penitenziari toscani portare pacchi ovviamente in violazione a norme penali e amministrative per la quale codesta amministrazione non procede secondo codice penale. Il fatto di prevedere che questi lavoratori, continuino a lavorare, correndo così il rischio di svolgere una involontaria funzione di diffusori del contagio dentro le strutture e dentro il proprio nucleo familiare, è cosa che reputiamo profondamente sbagliata e che va quanto prima corretta, perché rischia di alimentare la diffusione del virus e di deprivare a breve termine il contingente di personale. Dai vari istituti non ci giungono notizie rassicuranti sul versante delle pulizie degli ambienti e della sanificazione non solo dei reparti ma delle mense, delle caserme degli spacci insomma ambienti ove permane personale che andrebbero curati quotidianamente con più manodopera e sistemi di lavaggio e sanificazioni meccaniche. Per l’igiene e la pulizia degli ambienti va adottato un sistema quotidiano e forse anche certificato, perché la logica “per un solo giorno al mese oppure a settimana” non va affatto bene, perché il sistema di salubrità degli ambienti deve essere strutturato e organizzato in modo ciclico per far bene alla salute. Fermo restando quanto sopra, la scrivente OO.SS. pertanto, pur riconoscendosi pienamente nel percorso di confronto anche se solo epistolare che stiamo portando avanti con il suo ufficio e nella consapevolezza del complesso delle difficoltà che le Istituzioni stanno affrontando, sono con la presente a richiedere con forza:  Decreto regionale della task force regionale costituita per fronteggiare l’emergenza, affinché anche noi organizzazioni sindacali possiamo interagire immediatamente con esso per interventi opportuni e rapidi;  Un immediato e dettagliato riscontro in merito al programma di forniture di Dpi in essere, che dia conto non solo delle quantità e dei tempi di consegna, ma anche della rispondenza delle stesse ai requisiti tecnici necessari;  Numero delle camere detentive per singolo istituto ove allocare i detenuti contagiati e il relativo protocollo d’impiego emanato per il personale di polizia ivi impiegato con annesse misure di protezione DPI individuali e la loro quantità per singola struttura;  Protocollo operativo sia per traduzioni che per piantonamenti in caso di contagio, avviando immediatamente le procedure per un reparto dedicato in specialmente sul territorio fiorentino attualmente sprovvisto in caso di ricovero con probabile contagio;  Quante macchine per pulizia professionali sono state acquistate nei singoli istituti per riportarli ad un livello accettabile di salubrità e la distribuzione economica in quanto quella comunicata notevolmente insufficiente.  Importante poi avere dati aggregati costantemente aggiornati inerente la positività al covid-19 sia del personale dipendente di entrambi i comparti che dei detenuti ed il programma di assistenza messo in atto specialmente per gli accasermati. L’emergenzialità impone tempestività e coerenza negli interventi, siamo certi che risponderete alle aspettative dei di lavoratori che si stanno caratterizzando per un alto senso del servizio pubblico a favore della collettività. In attesa di avere riscontro alla questione poste si inviano distinti saluti.