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PISA CC - Degrado e insalubrità muro di cinta

Il 4 novembre 2015, una delegazione della UIL PA Penitenziari Regione Toscana, composta a Mauro Lai, Grieco Eleuterio e Della Porta Enrico, ha effettuato una visita sui luoghi di lavoro, presso la Casa Circondariale di Pisa ai sensi dell’art. 5 comma 6 dell’ANQ al fine di verificare lo stato delle postazioni di lavoro - nonché l’impiego del Personale di Polizia Penitenziaria,anche mediante servizio fotografico, consultabile attraverso il sito Nazionale www.polpenuil.it “lo scatto dentro”. 

Sin dai primi passi, la struttura mostra come il tempo sia trascorso rovinosamente per l’intero comprensorio. L’Istituto del carcere di Pisa si rivela infatti fatiscente, obsoleto, risalente al 1944, con notevoli criticità igienico-strutturali, dove i lavori di ammodernamento e ristrutturazione sono inesistenti e scarsamente visibili. 

La struttura, che sorge al centro della città, vive in una sorta di abbandono, dove le recenti riforme penitenziarie, sembrano essersi fermate a largo Luigi Daga. 

In tutti i reparti visitati emergono, oltre alle carenze già descritte per la struttura, postazioni di lavoro logorate dal tempo o per meglio dire inesistenti, idem per i servizi igienici. 

La postazione tipo, per gli agenti in servizio nei reparti (che a causa della carenza cronica di personale, è costretto ad espletare turni di 8 ore - finanche di notte che dovrebbero essere di 6 ore massime, si presenta, per i più fortunati, composta da un tavolo ed una sedia al lato di un lungo corridoio, in promiscuità con la popolazione detenuta, soffocato dal fumo passivo di sigarette e dal tanfo di gas dei fornelli. 

Scandalizzante è la presenza di accumulo di immondizia, per l’intera giornata nelle sezioni, nei corridoi di transito, e vicino alle postazioni di lavoro dei poliziotti; 

I locali delle docce dei detenuti, appaiono fatiscenti ad eccezione di qualche piano e si presentano con muri marci - con infiltrazioni di umidità e muffe; nellecamere detentive il lavandino in uso è quello del bagno per gli spazi ridotti, il locale bagno è usato anche come cucinotto e manca di qualsiasi protezione sulla privacy. 

In molte camere di pernottamento delle sezioni, manca la TV, con conseguenti disagi che ricadono sugli operatori di Polizia che ne subisce le proteste dei soggetti, che spesso sfociano in autolesionismi ecc. 

Nota dolente restano i c.d. “passeggi”, dove una sola tegola può fare la differenza. Difatti il passeggio del “penale” chiuso ormai da mesi, a causa di una tegola, provoca il transito di una intera tipologia di detenuti, da un estremo all’altro della struttura al fine di garantire “l’ora d’aria”, mettendo a dura prova il sottile alito di sicurezza che si prova stando all’interno. Qui riteniamo che con un piccolo intervento, si potrebbe ripristinare il passeggio, basta solo il buon senso. 

I locali passeggi privi anche solo di un “orinatoio”, procurano il continuo e confuso andirivieni di detenuti. Il disagio si vede e si sente. 

Il reparto che più rispecchia e vanta queste problematiche, è senza alcun dubbio il reparto giudiziario, mentre il reparto “centro clinico” oltre ad essere anche il più recente rispetto al resto della struttura, è mantenuto ad un discreto livello di pulizia, in esso sono presenti detenuti ricoverati anche con lunghe degenze. 

La nuova caserma agenti (raramente presidiata da qualche collega) è costruita fuori dall’istituto. Considerata la sua recente costruzione si presenta in buono stato, pur restando sempre difficile ripristinare anche il più piccolo problema di manutenzione, è comunque insufficiente alla ricezione del personale che necessita di un alloggio. 

La vecchia caserma agenti ubicata all’interno delle mura, è ad oggi adibita a spogliatoio, si presenta a vista in uno stato di totale degrado e abbandono, con presenza di infiltrazioni in quasi tutti i locali. 

Il parcheggio riservato al personale soddisfa le esigenze richieste, ma resta di libero accesso a chiunque malintenzionato, non essendoci un posto di controllo, una videosorveglianza o una qualsiasi sbarra automatica inoltre, risulta privo di una adeguata illuminazione durante le ore notturne. 

Il muro di cinta anch’esso datato, è stato ripreso di recente con alcuni interventi di vero e proprio rattoppo, ma ancora visibili crepe nelle spallette del camminamento e ferri rugginosi ormai fuoriusciti dal cemento armato che lo circonda le bocchette di scolo dell’acqua piovana, sono rotte e piene di calcinacci e/o sporcizia che ne impediscono il regolare flusso. Da qui è possibile notare una consistente presenza di coperture eternit in amianto nella struttura. 

L’impianto elettrico del muro è stato recentemente rivisto in qualche parte, anche se manca comunque di adeguata illuminazione notturna necessaria a percorrere il camminamento senza incorrere in cadute accidentale. 

Disarmanti sono le condizioni delle garitte che, nonostante le varie segnalazioni di questa sigla, versano in uno stato di oggettiva invivibilità, aggravato da infiltrazioni d’acqua dai tetti e dai vetri delle finestre in caso di pioggia e da una costante invasione di insetti durante l’intero anno, sorgendo la struttura in una zona umida e paludosa. 

Gli impianti di automazione sono ancora una realtà molto lontana, si riscontrano in solo due posti di servizio, in portineria e al cancello smistamento detto “cancello centro”, cosi come risulta quasi inesistente la rimozione delle barriere architettoniche e di un ascensore ad eccezione del centro clinico. 

Il contingente di Polizia Penitenziaria decretato per legge è di 250 unità, ma ne sono amministrati solo 225 unita con circa 30 unità in distacco fuori sede. La carenza d’organico, rispetto alle dotazioni previste ammonta a circa 55 unità. 

In definitiva le circa 170 unità impiegate per i vari posti di servizio,provvedono al mantenimento dei livelli minimi di sicurezza dell’Istituto, difatti è facile ritrovarsi 1 solo Agente che gestisce fino a 4 piani detentivi, con cospicua presenza di detenuti posti a grande sorveglianza (circa il 30% della popolazione), prassi diventata quasi quotidiana. 

La presenza dei detenuti alla data del 4/11/2015 e di 273 contro una capienza di 219 di cui circa 80% sono di nazionalità straniera. 

Il Nucleo Interprovinciale di Pisa – (competente anche per Lucca), consta di nr. 18 unità di personale contro un organico previsto 35 con una carenza del 50%. Il parco automezzi insufficiente ed obsoleto con circa 400.000 Km. cadauno così composto: 2 blindati (fermi in officina) ; 4 Ducati Maxi trasporto detenuti ordinari ormai logori ; 3 Vetture radiomobili di vecchia generazione; 1 trasporto materiali. La situazione degli automezzi in uso alla polizia penitenziaria si presenta dunque con mezzi datati e con chilometraggi altissimi. Nel parcheggio degli automezzi di rileva la presenza di mezzi risalenti agli anni 80 ereditati dai Carabinieri, mezzi che sono fermi da moltissimi anni e che necessitano di smaltimento appropriato in quanto contenenti amianto con inevitabili rischi per la salute delle persone. 

La scarsa automazione delle postazioni di servizio, il ridotto numero di poliziotti operanti, la struttura vecchia e a tratti logora e inefficiente è l’identikit della realtà Pisana. 

In generale l’aspetto del benessere del personale appare particolarmente trascurato un esempio per tutti è lo spaccio chiuso - così come la palestra agenti è inadeguata e mal messa. 

Per le criticità segnalate, occorre un immediato piano di intervento di tutti gli organi preposti, ovvero, di ammodernamento/riqualificazione della struttura e dei posti di servizi destinati al Personale di Polizia Penitenziaria, per migliorare le condizioni di vivibilità all’interno della Casa Circondariale Pisana, in quanto il personale vive quotidianamente una situazione di tensione e di forte disagio, che incide anche negativamente sulla qualità del servizio. 

 

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