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La scrivente O.S. nel prendere atto dell’ennesimo atto d’indugio, di codesto Provveditorato, nell’assumere determinazioni circa la legittimità o meno delle disposizioni impartite dalla Direzione di Massa, in merito a quanto specificato in oggetto, così come comunicato con la nota di Prot. N.41092.I dell’11/09/2018, fa presente che la questione in oggetto, che perdura da circa 6 mesi nonostante sia stata ampiamente illustrata con pregressa corrispondenza da questa O.S. (cfr. note: Prot. N.15/2018 del 03/06/2018; N.17/2018 del 02/07/2018; N.20/2018 del 03/08/2018 e N.31/2018 del 31/08/2018), è costretta a ritornare nuovamente sulla vicenda per rilevare, ancora una volta, un atteggiamento deprimente e superficiale per come si cerca di deviare un problema che da diversi mesi inasprisce le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria di Massa.

Pur considerando che possono ritenersi altre le criticità più delicate ed importanti del caso di specie, non è comunque plausibile assistere a delle inutili lungaggini nei tempi di risposta, da parte di codesto Provveditorato, a certe questione, nonostante l’impegno marginale nella ricerca di circostanze o idee favorevoli per elaborare una fattibile soluzione. Tuttavia, vorremmo scongiurare che nel caso di specie venga adottato un provvedimento frutto solo di un’arbitraria interpretazione o del solito “compromesso”, che non sia disciplinato specificatamente dalla norma giuridica. Pertanto sarebbe proficuo concentrare gli approfondimenti, solo ed esclusivamente, sull’aspetto normativo per stabilire se sia legittima o meno la competenza della Polizia Penitenziaria di detenere, custodire e consegnare di volta in volta, in modo permanente, cospicue somme di denaro ai detenuti in occasione di “eventuale” dimissione dall’Istituto in orario di chiusura dell’Ufficio Conti Correnti.

Si resta in attesa di urgente riscontro e si porgono distinti saluti.