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La scrivente Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza casualmente che il suo ufficio stia effettuando corsi specifici per il personale di polizia penitenziaria da impiegare in una sorta di gruppo di intervento immediato di natura trasversale, allorquando vi siano casi di criticità negli istituti penitenziari.

Inoltre, la scelta del personale sembrerebbe divenuta discrezionale da parte degli organizzatori da inviare ai corsi compreso poi l’impiego operativo successivo, essendo stato creato un apposito gruppo di interconnessione comunicativa con chiamata diretta in caso di bisogno, di conseguenza al di fuori delle regole contrattuali.

Ebbene, come al solito, nessuna comunicazione ne preventiva ne tanto meno successiva è stata data alle organizzazioni sindacali affinché si possa comprendere che tipo di piano operativo regionale è stato creato è quale sia l’impatto anche numerico in fase di applicazione, e le sue regole di ingaggio in termini di operatività e responsabilità ecc.

Non vi è dubbio che l’argomento deve trovare necessaria legittimità nell’ambito delle regole di trasparenza e pari opportunità, ma in particolare nell’alveo delle materie contrattuali di impiego di risorse umane ed economiche a disposizione nel distretto. 

Alla luce di quanto sopra, la invitiamo a dare ogni utile informazione al riguardo trasmettendoci gli atti prodotti e

convocare le organizzazioni sindacali affinché si possa discutere di cosa si intende mettere in atto, anche perché la questione dell’ordine e sicurezza negli istituti penitenziari nel distretto, fu posta proprio dalla scrivente il 30.12.2020 con

la nota 315 evidenziando già all’epoca che il piano di sicurezza regionale era necessario e doveva rinforzare e coordinare i piani d’intervento predisposti dagli istituti e servizi penitenziari per tutelare l’ordine e la sicurezza in presenza di pericoli interni e esterni al contesto penitenziario.

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