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Gentile Direttore,

Siamo a sollecitare il riscontro alla nostra nota prot. 50/21 del 21 Maggio u.s. di cui ad ogni buon fine si allega copia, con la quale si segnalavano i problemi indicati in oggetto.

Con il passare del tempo, ci viene segnalato che quei pochi arredi di fortuna presenti all’interno dei reparti detentivi, nelle singole postazioni di lavoro, che sono da considerare al pari delle altre postazioni di servizio dell’Istituto, siano sempre più in condizioni critiche tanto che si rischia che qualche tavolo possa cadere sui piedi degli operatori.

Inoltre si segnala una grave criticità afferente il personale femminile che quotidianamente accede e lavora all’interno della struttura, nel senso che all’interno dell’Istituto ed in particolare nei reparti detentivi, ma finanche in pochi uffici, non risultano bagni riservati al personale femminile per le donne come in tutti gli uffici pubblici.

Un attenzione che non dovrebbe assolutamente mancare soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria.

Pertanto, siamo a richiedere un suo intervento immediato, affinché le postazioni di lavoro siano allestite con i necessari arredi, al fine di poter svolgere il proprio lavoro in modo sereno per tutti gli operatori dell’istituto e che vengano prestate maggiori attenzioni anche per il personale femminile operante in istituto.

 

 

 

 

 

Gentile Direttore,

Giungono a questa organizzazione sindacale segnalazioni in merito allo scarso decoro degli arredi delle postazioni di servizio all’interno della struttura da Lei diretta.

In particolare, ci viene riferita, la mancanza di scrivanie, a volte dove “presenti”, perché sostituite da tavoli e sedie di fortuna deteriorati, reperiti nei vari ambienti lavorativi.

Tale mancanza si rileva soprattutto nel reparto media sicurezza, dove nei centri dei piani, in molte postazioni, mancano proprio i tavoli da lavoro, a discapito non solo del personale di Polizia Penitenziaria, ma su tutti gli operatori civili, Psicologi, Assistenti Sociali, Medici, personale sanitario e personale in genere, il quale, ogni giorno, accede a vario titolo all’istituto ritrovandosi quasi sempre a dover effettuare colloqui con l’utenza in piedi.

Quanto sopra, lede l’immagine dello Corpo di Polizia Penitenziaria e dello Stato, cosa che viviamo con grande imbarazzo.

Pertanto, si chiede un suo intervento autorevole ed immediato da parte sua, affinché le postazioni di lavoro siano allestite con i necessari arredi per svolgere il proprio lavoro in modo sereno come tutti gli altri operatori del’istituto.