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Gentile Provveditore,
E’ stata partecipata a questa Segreteria Regionale la sua nota prot. nr. 36472 del

01/08/2017, con la quale al paragrafo nr. 12 della missiva detta condizioni imperative verso quell’Ufficio, che afferiscono alle relazioni sindacali, ovvero, si dispone il passaggio in automatico del sistema dai 4 a 3 turni di lavoro per il personale di Polizia Penitenziaria.

Tale disposizione è in netto contrasto con la previsione di cui all’art. 8 c. 4 dell’A.Q.N. 2002/2004, articolato che inquadra l’argomento come oggetto di contrattazione decentrata, a cui non si può prescindere senza il confronto sindacale preventivo nelle sede di diritto in questo caso la C.C. Arezzo.

Inoltre, con riferimento alla nota prot. nr. 31599 del 4/7/2017 e successiva nota prot. nr. 33548 del 13/7/2017, entrambe dirette alla Direzione Aretina, si evidenzia la materia della mobilità del personale e materia di confronto con le OO.SS. ai sensi del comma 3 dell’art. 26 del D.P.R.164/2002 (contratto forze di Polizia) che recita testualmente:
->Per il Corpo di Polizia penitenziaria, l’Amministrazione, per tutte le materie indicate negli art. 25 e 27, procede, prima di assumere le relative determinazioni, all’esame previsto nel comma 1, nel rispetto dei termini massimi ivi stabiliti, dopo aver fornito alle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo sindacale recepito con il presente decreto (il 164/2002) operanti presso il Corpo di Polizia penitenziaria le informazioni necessarie e non informazione successiva come sostenuto da codesto ufficio ex art. 25 C. 4. del medesimo DPR.

Per quanto sopra, si invita codesto Ufficio a voler annullare tempestivamente le suddette disposizioni, in quanto trattasi di atti emessi in violazione delle regole contrattuali del contratto Nazionale di lavoro sottoscritto da entrambe le parti - sindacali e parte pubblica, laddove ciò non avvenga, non esiteremo a ricorrere agli organi di garanzia previsti.

In attesa molti cordiali Saluti.