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!!! IN ALLEGATO IL RISCONTRO DEL DGCM !!!

 

Come preannunciato, il 05 Dicembre 2018 una delegazione regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria, ha condotto una visita sui luoghi di lavoro dell’Istituto Minorile femminile di Pontremoli.

Nel suo complesso generale l’istituto si presenta curato, ma necessita senza dubbio diun’urgente ordine di divisione che tracci e distingua quella che è l’area di pertinenza del personale(caserma-benessere ecc.) e di direzione, compresa l’armeria, da quella che è l’area prettamente detentiva.

Numerose postazioni di lavoro del personale operante ne servizi a turno come sezione e portineria, necessitano di una maggiore considerazione, per esempio la sostituzione delle sedie e degli arredi poiché gli stessi si presentano in pessimo stato.

Risulta evidente altresì la carenza di personale, insufficiente rispetto ai servizi da espletare, anche in considerazione della pianta organica stabilita dall’amministrazione, che di fatto non ha tenuto conto nemmeno dei diritti normativi tra i quali alcuni specifici come la tutela della lavoratrici in quanto madri.

Ovviamente va efficentato il sistema di illuminazione interna e la videosorveglianza, come va ripristinato quello esistente di videosorveglianza poiché su 32 telecamere ne funzionano solo 22 oltre a voler riconsiderare la postazione di lavoro della portineria essendo poco funzionale allo scopo.

Altra postazione di lavoro da creare necessariamente, è quella dell’addetta alla vigilanza deipasseggi, essendo inconcepibile che l’operatrice debba sostare, alle intemperie, sulla porta di ingresso dei medesimi passeggi ove accedono le detenute.

Nella sezione sono presenti blindi alle celle che allo stato non permettono al personale di polizia di eseguire una vigilanza oculata ed accurata durante la loro chiusura, per cui sarebbe urgente rimodernali con sistemi di nuova generazione e di tipo automatizzato.

Gli spazi delle attività trattamentali risultano essere confusionali e disarmonici rispetto alle loro finalità essendo state previste in poco spazio “esorbitanti attività” ed alcune davvero oltroniche come quella sportiva della boxe, forse inopportuna in un contesto penitenziario.

Quello che poi stupisce è apprendere il mancato impiego in attività lavorative di detenute (maggiorenni), anche in chiave trattamentale, sia in cucina che per l’effettuazione di pulizie interne, che allo stato attuale risultano essere appannaggio di ditte private.

Inoltre, numerose criticità sul servizio, si registrano per una totale assenza di assistenza sanitaria h24, pertanto in caso di necessità durante le ore notturne, si deve far ricorso ad altra guardia medica che trovasi distante 15 chilometri dall’istituto.

La stessa criticità può nascere anche per la semplice somministrazione di un farmaco antidolorifico, per cui sarebbe necessario rimodulare l’organizzazione dell’assistenza sanitaria,comprensiva questa anche della sorveglianza a vista ovvero G.S., interessando anche i responsabili sanitari degli organi regionali stipulando e/o aggiornando così protocolli di intesa tra le parti.

Sul versante del servizio delle traduzioni si registrano mancanze in termini di sicurezza dovuta alla totale assenza di apparati di comunicazioni sia veicolari che RPV che producono forti criticità, oltra alla mancanza di dotazioni previste dal modello operativo delle traduzioni.

Viene segnalato altresì, la scarsità di riscaldamento delle aree comuni, specialmente nelle ore serali e notturne, poiché ci risulta che la stessa A.D. personalmente provveda allaprogrammazione di accensione e spegnimento dell’impianto. Sarebbe opportuno intervenire affinché possa essere garantito il giusto microclima nella struttura anche in telemetria, tenuto conto che la norma di riferimento su tale aspetto risulta essere molto dettagliata.

La circolazione dei dati e delle informazioni, necessita di una rivisitazione, poiché in alcuni casi sia i modelli 14/A che il servizio programmato del personale sono collocati in luoghi inidonei rispetto alla norma.

Altresì, non è presente l’albo del personale e le bacheche sindacali, rimosse per far spazio ad un quadro.

Ciò detto, si invita a voler predisporre ed ad affiggere gli ordini di servizio, come disciplinatodall’art. 29 DPR 82/99, poiché durante la visita non erano presenti nelle postazioni di servizio visitate, postazioni queste individuate unilateralmente dall’amministrazione.

Tale mancanza, risulta essere dovuta all’assenza di un protocollo di intesa locale, sottoscritto con le OO.SS., per cui appare necessario e immediato avviare sin da subito un confronto che porti alla sottoscrizione tra le parti.

Riteniamo di aver validi motivi, per sostenere che sia necessario avviare al più presto convenzioni esterne per il benessere del personale dipendente anche in considerazione del contesto urbano e logistico dell’istituto, il quale risulta alquanto disagiato.

Ci si riserva con specifiche note, sia l’approfondimento di questioni riguardanti l’applicazionedel D.Lgs. 81/2008 che la gestione amministrativa di affari generali che regolano il personale di Polizia Penitenziaria ivi operante.

In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti.