fbpx

Di seguito a precorsa corrispondenza sindacale riguardo alle problematiche che affliggono la struttura della Casa Circondariale di Pisa, di cui alle vertenze avviate dalla UIL Pa Polizia Penitenziaria dopo la visita effettuata in data 10/11/2016 (ved.. all.) con la presente siamo nuovamente a denunciare, la grave e pericolosa situazione persistente sulla struttura Penitenziaria Pisana, in continuo degrado e a rischio, ciò nonostante siano stati annunciati importati stanziamenti di fondi per i lavori, dapprima 3,5 milioni di euro, poi passati a 1 milione di euro, ma che allo stato non si ha notizia alcuna di risoluzione dei problemi più volte segnalati, se non qualche sporadico intervento straordinario degli addetti alla MOF.

Stando alle ultime notizie trapelate, sembra che la priorità dei lavori da svolgere sia, la ristrutturazione dei locali cucina detenuti e il locale caldaie.

Il tempo passa inesorabile e ad oggi non abbiamo nessuna percezione che i lavori siano in procinto di essere eseguiti anzi, si parla solo di sopralluoghi tecnici.

Nel frattempo le criticità aumentano, i soffitti crollano, i locali docce diventano marci e inutilizzabili - al reparto penale da delle tubazioni sgorga acqua calda ormai da circa 45 giorni e non riescono a bloccarla con fuoriuscita di odore dalle fogne a tratti nauseabondo ed insopportabile.

Esattamente come già denunciato nelle nostre relazioni delle visite effettuate nel 2016 e 2016,, la pericolosità degli ambienti di lavoro presso la C.C. di Pisa si aggravano giornalmente.

Non per minore importanza il grave episodio occorso oggi verso le ore 2,00 - tre persone incappucciate riuscivano ad avvicinarsi alla caserma agenti lato Ufficio esecuzione Penale di Pisa e con lancio di bottiglie del tipo “molotov” incendiavano e distruggevano due auto a targa polizia penitenziaria parcheggiate in loco ed in uso a detto ufficio con danni anche alla struttura della caserma e dell’ufficio stesso.

Evento gravissimo che denota i forti limiti strutturali e di grave carenza di personale polizia penitenziaria, nonché di sistemi di videosorveglianza inefficienti e inadeguati alla prevenzione di tali atti estremi.

Alla luce di quanto esposto, si chiedono urgenti ed immediati interventi per il ripristino e la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro dell’intero istituto e della zona esterna alla cinta muraria, che giorno, dopo giorno, diventano sempre più fatiscenti, insalubri e pericolanti, nonché l’innalzamento dei livelli dei sistemi di antintrusione e videosorveglianza necessari per una idonea e più attenta attività di servizio di sicurezza.

In assenza di adeguate e tempestive determinazioni, non potremmo esimerci dal denunciare le predette responsabilità alle competenti autorità, sia in relazione ad eventuali omissioni che in relazione alle inevase obblighi di tutela dell’incolumità fisica dei lavoratori.

In attesa di riscontro, si inviano cordiali saluti.