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Nuovi episodi di violenza in carcere, 6 agenti di Polizia finiscono in Ospedale.
Ancora una volta registriamo episodi di teppismo nel carcere Pratese, ieri verso le ore 13:00 un detenuto magrebino allocato al terzo Piano del reparto media sicurezza, ha pensato “bene” di incendiare la propria cella e auto lesionarsi, creando non pochi disagi, scattato l’allarme con immediato intervento del personale di Polizia Penitenziaria, questo ha evitato ancora una volta un'altra tragedia, per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza il resto della popolazione detenuta, 6 agenti di Polizia Penitenziaria hanno inalato fumo acre e polveri degli estintori per l’assenza dei dispositivi di protezione individuali, costringendo gli stessi ricorrere alle cure del P.S. con prognosi di 2-3 gg. cadauno.

Ma non finisce qui, il bollettino viene aggiornato a distanza di pochi minuti, dove nello stesso reparto al primo piano un altro recluso, che qualche giorno fa, si è reso protagonista di una rissa ha creato nuovamente disordini in sezione - che solo grazie all’intervento professionale dei colleghi si è evitato il peggio.

Per fortuna questa volta al secondo episodio in pochi giorni, il detenuto è stato trasferito ad altra sede.

Ai colleghi coinvolti nella vicenda, va la nostra piena solidarietà e vicinanza auspicando loro una pronta guarigione.
Ne da notizia, Il Coordinatore Territoriale della Uilpa Polizia Penitenziaria Massimo Lavermicocca, che riferisce di situazioni in costante aumento e pericolosità al punto da ipotizzare che il carcere Pratese sia al limite del controllo, se non si interviene con metodi incisivi, come ad esempio rivedere la gestione della sorveglianza cosi detta “dinamica” a celle aperte, chiosa il Segretario, negli ultimi giorni abbiamo dovuto prendere atto di una evoluzione della tensione e dei rischi con i quali ogni giorno convive la Polizia Penitenziaria Pratese. La lista degli episodi di violenza, si teme possa ancora allungarsi e produrre sconforto per la mancanza di interventi radicali finalizzati a porre rimedio da parte dei massimi vertici dell’Amministrazione Penitenziaria verso i quali da tempo si stanno rivolgendo i rappresentanti dei lavoratori affinchè siano individuate le soluzioni più opportune per consentire il ripristino di una situazione di normalità e di adeguata gestione della popolazione detenuta. La preoccupazione, e che si stia gradualmente arrivando ad una situazione nella quale i lavoratori possano avere la peggio con una precarietà della sicurezza sui luoghi di lavoro che non si possono più tollerare.

Questa O.S. dei lavoratori si rivolge ancora una volta ai massimi vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, al Prefetto di Prato e ai Parlamentari Pratesi affinchè sia ristabilita al più presto una situazione di normalità. L’eventuale e non auspicabile assenza di segnali tangibili di attenzione verso i lavoratori della “ DOGAIA” ma soprattutto verso la garanzia di sicurezza all’interno dell’istituto non esclude possibili azioni protesta. 

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