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https://www.gonews.it/2018/12/29/tensione-nel-carcere-lucca-uil/

 

La rivolta di pochi giorni fa dei detenuti nel carcere di Trento con devastazioni, feriti tra il personale di Polizia Penitenziaria e danni ingenti alle strutture penitenziarie, mettendo arischio l’ordine e la sicurezza, sta innescando azioni emulative in vari istituti penitenziari della regione toscana e non solo. Trento era un carcere modello per cui nessun motivo poteva giustificare una protesta di tale portata.

Né da comunicazione il Segretario Generale Regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco.

Aggiunge Grieco,

Da ieri però, anche il carcere di Lucca è sotto prevaricazione di prepotenze da parte di

fazioni di detenuti di varie etnie con incendi di celle, devastazioni, danneggiamenti vari e con tre poliziotti penitenziari che sono dovuti ricorrere a cure sanitarie presso l’ospedale ormai è

un bollettino di guerra per gli infortuni.

Il fenomeno di tali azioni violente da parte dei detenuti, denota in primis una riluttanza

verso le Istituzioni e potrebbero racchiudere messaggi comunicativi da far giungere non si sa

a chi e per quali ragioni.

Il carcere “emette comunicazione” e se non colte e gestite con intelligenza, potrebbero

portare a seri e gravi problematiche sia per la sicurezza all’interno delle strutture

penitenziarie come già accaduto ma anche all’esterno come l’ordine pubblico.

Le politiche della sicurezza messe in campo da questo governo attraverso il ministro

degli interni, non possono non tener conto poi di quella che è la detenzione e la sicurezza interna delle carceri, il ministro della giustizia si svegli perché le due cose devono evolversi a unisono, e troppo facile arrestare persone e metterle in carcere quando poi lo stesso ministro della giustizia sa che vi è sovraffollamento, mancano uomini e mezzi e molte delle strutture

sono fatiscenti, dopo le scuse al corpo di polizia penitenziaria servono fatti concreti.

Le assunzioni annunciate in questi giorni nel Corpo di Polizia Penitenziaria non

colmeranno la cronica mancanza di personale essendo insufficienti persino a colmare chi andrà in pensione a fine anno. In Toscana-Umbria mancano 331 unità di polizia penitenziaria di cui 219 agenti, 180 ispettori e 249 sovrintendenti vi sono carceri senza Direttori stabili da qualche tempo stessa identica cosa per i comandanti di reparto, esempio è la C.R. di S. Gimignano manca totalmente oppure Firenze Sollicciano che è gestito da personale in missione, ora basta con i giochi di palazzo bisogna assegnare definitivamente le figure che devono amministrare e gestire le carceri.. il personale non può essere abbandonato a se

stesso.