La scrivente Organizzazione Sindacale, è stata messa al correte della carenza di dotazioni degli equipaggiamenti in oggetto, presso i reparti degli istituti penitenziari del distretto, necessari ed indispensabili per i contesti operativi.

Inoltre, viene segnalato che alcune delle dotazioni oggi in giacenza, sono inadeguate ai contesti operativi poiché non garantiscono più la sua efficienza e affidabilità (scadenza/collaudo) e che un eventuale loro utilizzo da parte degli operatori di

Le Organizzazioni Sindacali, nonostante abbiano rappresentato con la nota unitaria del 3.03.2020, la necessità urgente di un incontro sulla materia in oggetto tra l’altro sollecitata più volte in questi mesi, prendiamo atto che unilateralmente ella con la nota n° 56077.I^ del 12.12.2020, abbia interpretato nuovamente ed in modo restrittivo la norma sulla presenza esterna al personale in servizio presso gli istituti penitenziari, nonostante la disciplina non sia cambiata dal

Gentile Direttore,

questa Organizzazione Sindacale, sta chiedendo da due anni, insistentemente ed ininterrottamente, un confronto sui piani ferie estivo e natalizio, nonché un accordo sul protocollo di intesa locale, sia per la CC di Livorno sia per la sezione distaccata di Gorgona, senza avere un ben che minimo cenno di considerazione; la dirigenza è praticamente assente.

Detto ciò, anche quest’anno rileviamo, attraverso atti interni all’Amministrazione, che la direzione labronica è in

Gentile Provveditore,

interveniamo sulla questione in oggetto, di cui alla nota n°7556 della Casa Circondariale di Prato, ma più in generale sul fatto che come già rappresentato, in altre circostanze si è sempre più spesso d’innanzi ad una dirigenza autoreferenziale e non rispettosa delle norme e di conseguenza dei diritti del personale che lavora presso le strutture penitenziarie, in questo caso Prato.

Il caso dell’utilizzo della/e palestra/e a Prato, è una questione prettamente

Questa Organizzazione Sindacale, è venuta a conoscenza casualmente dell’ODS 14 del 11.12.2020, poiché non trasmesso alle OO.SS. regionali, con il quale codesto ufficio disciplina, per l’ennesima volta, l’attribuzione del buono pasto al personale in oggetto, rispetto alle indicazioni date il 24.11.2014 guarda caso proprio a firma sua.

Di conseguenza, da quanto ci risulta, sembrerebbe che il direttore dell’UST, sempre d’autorità, poiché questa sembrerebbe oggi la logica di amministrare la

Questa Organizzazione Sindacale, continua ad esortare codesto PRAP, affinché si riappropri di quella funzione necessaria a dare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa, ma più in generale a quella che è il dovere di rispetto e di partecipazione e confronto costante, con le Organizzazioni Sindacali, che purtroppo continua a mancare.

Un servizio pubblico come quello che deve offrire l’amministrazione penitenziaria, necessità di una singolare preposizione che continuiamo a non

Riscontriamo la nota 56206.I^ del 17.12.2020 che tratta quanto in oggetto, che pur essendo essa provvisoria e suscettibile di variazione, si presenta equilibrata sotto un profilo di distribuzione delle ore.

Notiamo infatti ad esempio che lo stesso PRAP Toscana Umbria ha un monte ore (11.392) superiore a molti istituti medio piccoli, per cui sarebbe opportuno dare urgenti e dettagliate spiegazioni.

Di conseguenza non essendoci stata data una comunicazione di spiegazioni fatta di analisi

QUI IN ALLEGATO IL RISCONTRO DELLA DIREZIONE.

Gentile Direttore,

La scrivente Organizzazione Sindacale, prendendo spunto dalla comunicazione pervenuta dalla direzione di Siena che ad ogni buon fine si allega, chiede alla S.V. di poter adottare le stesse misure di prevenzione dal rischio di contagio Covid-19 nel periodo immediatamente successivo alle festività natalizie sottoponendo al tampone molecolare, su base volontaria, per quel personale che nel periodo natalizio fruirà di

Egregio provveditore e direttore,

l’agente di Polizia Penitenziaria Giuseppe Barraco, prestava servizio alla Base Navale di Favignana (oggi soppressa), in qualità di Nocchiere Motorista.

Il 21 dicembre 1991, nel corso di una burrasca, nonostante fosse libero dal servizio, non esitò ad aiutare i colleghi per assicurare gli ormeggi di una motovedetta del Corpo di Polizia Penitenziaria, perdendo la vita durante le operazioni di ancoraggio.

Il 26 novembre 1992, l’Agente Giuseppe