Gentilissimo Direttore
con la presente siamo ad informarla che sono sempre più numerose le lamentele che continuano

a pervenire a questa Organizzazione Sindacale da parte dei propri iscritti riguardanti una gestione del tutto unilaterale che Ella sta attuando nella struttura da Lei diretta.

Infatti proprio in questi giorni, Lei ha inteso emanare un Ordine di Servizio, precisamente il n° 06del 04.02.2019 con il quale ha conferito la nomina di “ Responsabile

La scrivente Organizzazione Sindacale, preso atto della disposizione in allegato del 12.02.2019, la quale tratta la materia in oggetto, fa osserva che la questione così come posta, non sembra discernere per niente dalla richiamata circolare GDAP 0154835 del 09.05.2018 punto 9.3. che è già una disposizione.

Ciò premesso, la richiamiamo al rispetto dell’articolo 54 del D.P.R. 18.06.2002, n.164comma 2, in materia di orario di lavoro, invitandola inoltre a diramare se è il caso, una completa

Gentilissimo Direttore,

Sono sempre più numerose le lagnanze che arrivano alla scrivente Organizzazione Sindacale, questa volta riguardanti le lacunose procedure di assolvimento che interessano le istanze di vario genere del personale di polizia penitenziaria che operano nella struttura dal Lei diretta.

Infatti, pare sia ormai prassi consolidata che le istanze presentate dagli operatori, dopo essere state autorizzate o meno da Lei, non seguono successivamente il proprio iter, poiché

Con riferimento alle rispettive comunicazioni degli interpelli interni di cui all’oggetto con note Prot. N.22907 e Prot. N.22906, del 30/11/2018, la scrivente O.S. chiede a codesta Direzione di conoscere l’esito dello scrutinio delle domande di adesione agli interpelli in questione e le motivazioni che hanno determinato il loro illogico indugio.

In attesa di urgente riscontro si porgono distinti saluti.

La scrivente Organizzazione Sindacale, nell’ambito del primo incontro di commissione sull’osservatorio sicurezza del personale, tenutosi l’12.01.2019, le ha rappresentato la necessita di una verifica d’idoneità capillare di tutte le postazioni di lavoro negli istituti penitenziari ove prestano servizio i poliziotti penitenziari.

Tale verifica, è indispensabile poiché in più occasioni “l’aggressione al personale di polizia penitenziaria” da parte dei detenuti avviene in

In esito alla riunione tenutasi presso il PRAP della Toscana-Umbria è stato fissato il primo, fondamentale, step, e cioè quello della rideterminazione delle piante organiche dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti, che scaturiscono da un accordo regionale sottoscritto nel 2016 e che si attestavano in 333 unità di Polizia Penitenziaria (tutti i ruoli) per la regione Toscana, ma precedenti la c.d. “Legge Madia” entrata invigore il 2017, che opportunamente vogliamo ricordare, ha operato un